Se la crepa tra politica e cittadini diventa una voragine.
Maglia nera di astensionismo per l’Italia.
E’ il dato da cui partire all’indomani delle politiche 2022 e non solo.
L’astensionismo obbligatorio che potremmo chiamare anche astensionismo non voluto: proprio di lavoratori e studenti che non possono permettersi di rientrare a casa per motivi economici o semplicemente per una questione di tempo. Problema complesso, dibattuto, mai risolto e, negli ultimi anni, sempre oggetto di propaganda elettorale a ridosso delle votazioni.
A ciò si aggiunge l’astensionismo volontario: cittadini che non credono più nella politica; cittadini che non si sentono rappresentati dai partiti e di conseguenza non riescono ad identificarsi in nessuno di essi. Ne consegue un sentimento di apatia, rassegnazione, disaffezione e perfino rabbia.
Il quadro appare insolubile, perlomeno in questo frangente storico. Tutti sanno – e non da ora – che la nostra “Democrazia è malata” –, espressione arcinota.
Qualcuno ha captato che, per uscire da questo tunnel, la politica deve anzitutto “uscire fuori dal palazzo”. Occorre una strategia, un piano d’azione a lungo termine per un problema ben radicato.
Non è più tempo di sciorinare promesse. Semmai è tempo di ricostruire quel legame di fiducia – venuto meno - tra politica e cittadini; tra istituzioni e cittadini; tra partiti e cittadini.
Il punto di caduta non è più latente. Le urne non mentono.
Gli elettori non amano essere presi in giro. Ovvietà certo. Ma ancor di più hanno una memoria prodigiosa.
Insomma, perdere il contatto con la realtà e con una parte reale del paese non è un buon segnale per nessuno:
prossimità ai territori per una relazione di prossimità. Lasciando stare le promesse, la politica deve tornare ad essere un ponte di dialogo, privilegiando l’ascolto.
E se la strada da imboccare fosse proprio quella dell’ascolto?
Alcuni esempi concreti: forum di partecipazione e tavoli di confronto per una governance partecipativa.
C’è un altro fattore aggiuntivo da non tralasciare – citato poco sopra - : il territorio e, nel senso più ampio del termine, la comunità. In questo contesto, anche le scuole di formazione politica possono giocare un ruolo fondamentale: da un lato sul piano della sensibilizzazione; dall'altro perché contribuiscono alla formazione, appunto, di cittadini attivi.
Volendo trarre le fila del discorso: se è vero che ogni legame presuppone la reciprocità, è bene che anche la politica ritrovi non una reciprocità qualsiasi bensì autentica, prima che sia troppo tardi.
Diversamente, continuerà a balzare nei sondaggi il partito del non voto, la democrazia zoppicherà e la crepa diventerà una voragine difficile da colmare.
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